Il Gruppo Fedrigoni annuncia l’uscita dal business dell’ufficio e la conseguente chiusura di Giano, la società dedicata a questo settore. Si tratta di un mercato, in particolare quello della carta da fotocopie, in declino da anni e presidiato da grandi gruppi internazionali specializzati. Dal 1° gennaio 2025, dunque, Giano cesserà ogni attività commerciale e produttiva. La decisione non facile arriva dopo una lunga ricerca infruttuosa di partner e consente al Gruppo di focalizzare investimenti e risorse sul segmento delle carte speciali per il packaging e la comunicazione creativa, tra cui l’arte e il disegno, in linea con il piano industriale.
Il 9 dicembre a Roma, nella sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e alla presenza di tutte le parti sociali coinvolte, si è chiusa positivamente la vertenza Giano. L’azienda ha siglato due accordi, uno con il MIMIT e l’altro con le rappresentanze sindacali. La Cassa integrazione straordinaria a fronte del ritiro della procedura di licenziamento collettivo riguarderà i 173 dipendenti di Giano e sarà integrata da Fedrigoni con ristori utilizzabili sulla piattforma di welfare aziendale. Inoltre, sono stati rimodulati incentivi per chi opterà per il prepensionamento o per l’uscita entro la fine del 2025.
Il piano sociale messo a punto fino ad ora prevede circa 180 opportunità disponibili di cui due terzi nelle Marche, dove sono stati individuati 105 posti di lavoro e oltre una ventina di possibili prepensionamenti con trattamento economico dedicato. Su base volontaria ci si può, inoltre, proporre per una cinquantina di posizioni negli stabilimenti in Trentino, Friuli e a Verona (accompagnate da facilitazioni e benefit consistenti ed estesi a 2 anni). Chi cambierà mansione potrà fruire di adeguate attività di formazione e riqualificazione.